Verifica termoigrometrica, cos’è e come viene condotta
La verifica termoigrometrica permette di valutare il rischio di formazione muffa e di condensazione interstiziale di un involucro edilizio
La verifica termoigrometrica è un’analisi diagnostica che consente di individuare le possibili irregolarità termiche dell’involucro edilizio e di identificare i punti di maggiore dispersione termica. Essa è finalizzata a determinare, mediante procedure di calcolo, l’eventuale presenza di vapore d’acqua condensato in un punto generico della struttura. Nello specifico, la formazione di condensa può comportare:
formazione di macchie di umidità e/o di muffa con il tipico distacco dell’intonaco (nel caso di condensazione del vapore d’acqua sulla superficie interna della parete);
peggioramento delle proprietà meccaniche e termofisiche dei materiali (l’assorbimento d’umidità provoca l’aumento della conduttività termica del materiale con conseguente aumento del flusso trasmesso attraverso la parete).
La presenza di umidità all’interno dei materiali costituenti una struttura edilizia provoca l’aumento della trasmittanza termica e, quindi, un incremento dell’energia dispersa attraverso i componenti opachi e dei consumi energetici. Per evitare errori critici in fase di progettazione, in modo da valutare in anticipo il rischio di formazione muffa sulle superfici degli edifici, si devono necessariamente effettuare specifici rilievi, che consentono di determinare la temperatura di superficie minima per valutare il rischio formazione muffa considerando l’umidità dell’aria.
La verifica termoigrometrica è un’analisi finalizzata a valutare l’eventuale presenza di muffa e condense interstiziali all’interno dell’involucro edilizio e l’eventuale presenza di ponti termici. I ponti termici sono zone in cui sono presenti caratteristiche termiche significativamente diverse da quelle circostanti, in cui si verificano flussi di calore più rapidi verso l’esterno.
Il dm 26/6/15, che definisce i requisiti minimi per l’efficienza energetica degli edifici, rende obbligatoria la verifica termoigrometrica delle strutture opache verticali, orizzontali ed inclinate.
Verifica termoigrometrica: come viene condotta
La verifica termoigrometrica viene condotta seguendo la procedura descritta dalla norma tecnica di riferimento, la UNI EN ISO 13788:2013 che fornisce il metodo progettuale di calcolo per determinare:
la temperatura superficiale interna di componenti o elementi edilizi, al di sotto della quale è probabile la crescita di muffe, in funzione della temperatura e dell’umidità relative interne;
la valutazione del rischio di condensazione interstiziale dovuta alla diffusione del vapore acqueo.
La norma tecnica stabilisce, quindi, l’accertamento del rischio di condensa superficiale ed il rischio di formazione di muffa come conseguenza del verificarsi e/o del permanere di determinate condizioni di temperatura superficiale negli ambienti.
Per progettare l’involucro edilizio in modo da prevenire gli effetti negativi dell’umidità relativa critica in corrispondenza delle superfici è necessario calcolare il fattore di temperatura della superficie interna. Infatti, l’esecuzione delle verifiche del rischio muffa e condensa previste dalla normativa porta a definire il fattore di temperatura superficiale interna fRSi, definito dalla differenza tra la temperatura della superficie interna e dell’aria esterna, diviso per la differenza tra la temperatura dell’aria interna e dell’aria esterna calcolata con una resistenza superficiale interna Rsi:
Verifica termoigrometrica: condensazione interstiziale
La condensazione interstiziale avviene quando la pressione di vapore all’interno di un componente edilizio raggiunge il valore della pressione di saturazione psat. Per evitare questo fenomeno è necessario che psat > p. La procedura di calcolo, riportata dalla UNI EN ISO 13788, prevede:
definizione della stratigrafia del componente edilizio; definizione delle proprietà termoigrometriche;
suddivisione di ogni strato in una serie di strati più piccoli in modo che nessuno di essi abbia una resistenza termica > 0,25 m2 K/W;
definizione della temperatura dell’aria interna ed esterna;
definizione dell’umidità relativa interna ed esterna;
calcolo del profilo di temperatura attraverso la sezione trasversale del componente edilizio;
calcolo dell’andamento della pressione di saturazione (Psat), in corrispondenza di ogni interfaccia;
calcolo della distribuzione della pressione parziale di vapore attraverso la struttura (Pn).
Per effettuare la verifica della condensa interstiziale e superficiale delle pareti e dei solai, indicando la quantità di condensa e di evaporazione nell’arco dell’anno, si utilizza il diagramma di Glaser, che ti fornisce l’andamento delle pressioni relative e di saturazione nei vari mesi dell’anno.
Lo studio del comportamento termoigrometrico di una stratigrafia riveste una considerevole importanza sia in fase di progetto, che per una corretta scelta della sequenza degli strati per interventi di isolamento termico di una parete esistente (si pensi ad un cappotto termico).